Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

ponese, soddisfatto dietro il suo sorriso grifagno? « Divi­ de et impera» è il suo motto. La rottura del fronte comune fra Alee Guiness e William Holden gli sta benis­ simo, e nessuno ci toglie dalla testa che abbia chiuso un occhio quando questi è fuggito dal suo campo. Vada pu­ re a portare lontano il suo scattante fisico abbronzato. Ci sarà qualcuno che lo ammirerà? E che importa? C'è sempre qualcuno pronto a plaudire alle spericolatezze (basta che siano gli altri a praticarle). C'è sempre ,qualche ATbasino ( « la . Repubblica», 29 gennaio 1977) che non esita a tributare H più alto ( per lui ) dei complimenti ad un gruppo nel ·quale noo ha mai militato, ad un giornale per il quale non ha mai scritto: « l'eleganza intellettuale di alcuni esponenti del 'Manife­ sto '» si riflette in una . eleganza autentica del tratto, cioè nella conversazione e negli abiti; · sono la nostra Bloomsbury». Vadano, fuggano pure tutti gli intellettua­ li borghesi con Radio Alice nel paese delle meraviglie. Ci penserà « l'Unità» a sgridarli (17 febbraio « Strani rimpianti e anticomunismo»; 19 febbraio « Del Corriere de1la sera e di altti.» ). E intanto però, proprio giovedì 17 febbraio, la sera del giorno dei drammatici fatti dell'U­ niversità di Roma, Luciano Lama, brandendo la pipa di- . nanzi alle telecamere del TG2 dice testualmente: « noi siamo per la legge, noi siamo per l'ordine, noi abbiamo ra­ gione. Il gioco ( di spinte e oontrospinte) è fatto. Il ponte sta saldo. Per uno spericolato attore americano che si prepara a farlo saltare c'è uno stagionato colonnel­ lo inglese che è pronto a ricostruirlo. E meglio di quan­ to gli incapaci irresponsabili padroni di casa si sognasse­ ro di fare. C'è da rendere felice -qualsiasi colonnello del- la Restaurazione. Se « Il ponte sul fiume Kwai» è una favola, deve avere una morale. Ma estriarla non è facile. Nel processo di estrazione entrano in competizione due équipe, due tecniche, due ideologie della -ermeneutica dell'immagi­ nario. Dice la prima équipe, scientificamente attrezzata, e 146

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