Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

gnità, ma secondo la modalità comica della vitalità. Non ha nessuna voglia di venire a patti con i giapponesi, non vuole rassegnarsi a marcire in quelle paludi. Tenta la fuga e riesce a farla franca. Lo ri1roviarmo dopo lunga peripezia presso i suoi connazionali, un comando ameri­ cano. Ma non fa a tempo a mettersi in costume da ba­ gno per rafforzare l'abbronzatura e offrirla all'ammira­ zione di qualche stupefatta infermiera da campo, che il comando lo convoca: .dunque, tu sei quello che sa dove stanno i giapponesi e cosa fanno: un ponte sul fiume Kwai! E chi meglio di te potrebbe guidarci fino a que­ sto ponte, per farlo saltare in aria? Alla fine... Dovrei adesso raccontare la fine, che non è mai molto interessante, né molto convincente, contra­ riamente a quanto credono i lettori contenutisti (me­ glio: quell'irriducibile contenutista che è dentro ognu­ no di noi). Alla fine il ponte è pronto. Sta per passarci sopra il primo treno. Quando ecco che l'acqua del fiume decresce e si vedono dei fili sospettosi. Cosa sono? Chi è stato? Chi è che tenta di far saltare il ponte? il suo ponte? - si chiede il colonnello Alee Guiness - e si precipita a strapparli. Ma il detonatore scatta, il ponte · sul fiume Kwai salta per aria (segue la marcetta famosa, premio Oscar per il suo commento · musicale). Quel che conta, si .diceva, non è mai la fine ma il principio, la proposizione .del conflitto. Nel caso di que­ sto film èl evidente che ogni spettatore compra, al prez­ zo del semplice biglietto, una possibilità piuttosto rara, la possibilità di vivere in modo non conflittuale tutti e due i termini del conflitto proposto. Può essere insieme il colonnello Guiness · e il soldato Shears. Può morire e sopravvivere. Può giocare sul tragico e sul comico. Può sacrificarsi alle Leggi e può •sfuggire alle Leggi. Può ri-co­ struire a regola d'arte un ponte, secondo le leggi della statica o della dinamica ,dell'ingegneria, e può al tempo stesso farlo saltare gioiosamente per aria. E tutte è due • le azioni corrispondono a tentazioni radicate nel profondo. La « narratività » dispiega in questo film gli effetti del suo maleficio incantatorio. Antica come il mondo (o al- 141

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