Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

Un movimento oltre il · che fare Ancora, della ragione Per cominciare, si tratta di rifiutare l'ombra incom­ bente -della differenza tra questa giornata del '77 - linguaggio, gesti, spazio - e le giornate del '68. Si invo­ ca oggi la «politica» dinanzi a -ciò che viene ric_onoscitr­ to come esplosione dell'immediatezza, come puro sinto­ mo d'una disgregazione, trionfo -dell'informe e del provvi­ sorio, persino radicalità piccolo-borghese. Ma questa invo­ cazione ha l'astuzia del piccolo cabotaggio delle cui for­ me si veste talvolta il potere: risulta oggi essere stato «politico» quel che nel '68 i benpensanti riconoscevano appunto come esplosione dell'immediatezza, ecc. Il proces­ so della restaurazione fa del movimento �<bloccato» nel­ la storia, devitalizzato e dissipato nella memoria, esorciz­ zato nella separazione tra « eredità positiva» ed «esiti negativi», un modello su cui commisurare il nuovo movi­ mento, un argine per rassicurare quanti non vogliono riconoscere che la storia è un'astrazione dal corpo, un potere, una disciplina. ,La -differenza non è nel confronto con un altro luogo divenuto modello, ma nelle forme di una rottura nella « diversità» (in tutti i sensi, e nell'uni­ co senso possibile) dei soggetti che 1a praticano. Ho sentito, in questi giorni, alcuni che il '68 lo hanno vissuto fare -di quel ricordo una giurisprudenza e una competenza sul « dover essere» di una occupazione, sul senso di una agitazione, sui contenuti d'una piattaforma. 131

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