Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

proprio periché destano nell'Altro degli echi, di . cui la teoria dell'informazione non vuole sapere niente. Se lo schema di Jakobson può rendere conto del gioco della lingua nella comunicazione verbale, lo può sol . o dimenti­ cando il gioco de lalingua nell'interlocuzione. 2. Et tu, chi dici che sono io?: L'interlocuzione nella comunicazione Che « lalingua » sia ribelle a qualsiasi ;sistematizzazio­ ne rion determina l'ineffabilità dei suoi effetti. Lo sche­ ma di Jalmhson, se distorto, permetJte :di precisarne la p:rioblematica attorno ad ognuno dei ,suoi poli. L'unica . condizione preliminare è di ac c ettare che il malinteso provocato dali'omofonia di questa lalingua non sia scar­ tato come nunore parassitario, ma rinivii aH'Altro che lavora nel destinatore e nel destinatario. La struttura del ;soggetto dell'enunciazione esposta qui sopra, ci permette di interrogare subito il codice della sedioente comunicazione. Affinché la comunicazio­ ne possa instaurarsi e essere totale, il codice deve esser­ ne univoco, ddur ,si dunque alla lingua; illusione impossi­ bile ma necessaria per tr·asmettere un ;sapere senza alte­ rarlo. Sappiamo che uno degli scopi del discorso scientifi­ co è di tendere verso questa lingua codificata, che renda possibile le innumerevoli « comunicazioni » fatte nelle as­ semblee scientifiche, lingua per cui è necessario che tut­ to sia chiaro, nel1a mente del destinatore, nel m�ssaggio e nella mente del destinatario. Lo schema di Jakobson illustra agevolmente un'ipotesi « scolastica » di questo ti­ po. Ma ,si vede bene ciò che succede, fra l'altro, al prez­ zo della scomparsa del destinatore in quanto soggetto: esso deve cancellar.si di fronte ad una trasmissione del « reale » veicolato da un codioe e non più mediato da un discorso 15 • Ma se questa lingua diventa pura trasparenza, ,linguag­ gio-segno, 1a relazione tra destinatore e destinatario di­ venta relazione duale, aperta come tale all'imperialismo dell'immaginario. Lo schema L ,si ripiega, come abbiamo visto 1 sopra, la comunicazione diventa comunione, puro 13

RkJQdWJsaXNoZXIy