Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

dendo eh.e la vera critica alla ideologia nasce sempre dal movimento reale. Appare ormai sempre più evidente che il bell'edificio «progressista», di capitalismo stabilizzato, democratico, pluralistico, partecipativo, un .edificio costruito sulle sab­ bie mobili di una coazione a ripetere un trend che si è rivelato transitorio, non sta in piedi; né bastano fomenti e puntelli a impedirne il crollo. ·«Crollo», certo, è una parola equivoca. Troppo la si è adoperata non senza larghe dosi di wishful thinking, per cullarsi nell'iUusione .della crisi finale del capitale. Non .di questo si tratta, ci piaccia o non ci piaccia. Ma certo siamo di fronte ad una transizione di fase nell'orga­ nizzazione capftalistica mondiale, e il « punto più debole dell'area industriale» (o quanto meno uno dei suoi pun­ ti più deboli), 1a società italiana ne viene scossa a fondo. Non è dalla esercitazione fenom e nologica sul « biso­ gno» giovanile che può venire un lume qualsiasi; tanto meno dalla sua messa tra parentesi in termini di crimina­ lizzazione. Se crimine e criminali vi sono, vanno cercati molto più a monte. La via opposta significherebbe - significa - farsi complici, oggettivamente, dei delitti compiuti e dei loro autori; ed essere, inevitabilmente, con loro accomunati. Ma il problema delle « responsabilità» è sempre com­ plesso e aggrovigliato. Più semplicemente, qui si voleva soltanto ricordare che spiegare la peste con gli untori. è un metodo antico sì, ma poco produttivo e niente scienti­ fico. N,é vale chiudere gli «appestati», o nominati tali, nei lazzaretti: sono troppi, rischiano di essere ancora di più; e soprattutto la loro pestilenza è male comune: frattura tra sviluppo de1le forze produttive e attese di consumo proposte da un modello che si va rivelando mei:ia ideologia persino negli USA ( vedasi gli appeHi e le misure di Carter per -l'austerità, le « penose rinunce», la lotta contro lo spreco); crisi .degli stessi rapporti di pro­ duzione dominanti, carenze grnvi di modelli alternativi da parte delle forze che si vorrebbero rivoluzionarie. Non si può più vivere come prima - non si profilano 129

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