Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
ne - avverte, con maggiore o minore coscienza, di subi re una vera e propria violenza da parte di un padrone, appunto, fuorilegge. Vi è da meravigliarsi se, non intervenendo lo Stato, né i sindacati, la protesta induca ,anche ad una contro violenza? Sui muri delle sedi di ditte ove i1l lavoro nero è di regola, acèanto alle molteplici e confuse sigle degli «aggressori» tale protesta è scritta a tutte lettere. Ve ro è che la convivenza democratica ha come presuppo sto che non spetti al singolo, o al gruppo, fare giustizia, far r i spettare la -legge. Ma vero anche che, in carenza di uno Stato che assolva al suo ruolo di controllo e di punizione delle illegalità, non è sempre facile evitare che il «privato» si sostituisca al ·«pubblico_». Emerge quindi, per una massa di giovani che si affac ciano sul mercato del lavoro una barriera; e una prospet tiva di -disoccupazione o di lavoro, comunque, nero. L'ir requietudine connessa alla mancanza -di ogni possibilità di progettare il proprio immediato futuro può spingere alternativamente alla fuga nella droga o nei suoi equiva lenti, al rifugio nel corpo mistico del gruppo in fusione ciellino, alla rivolta. E così, in larga misura, avviene. Nell'occhio del tifone gli studenti. La scolarizzazione di massa, la mancanza di sbocchi professionali, l'ineffi cienza - a dir poco - del sistema scolastico sono stati ampiamente chiamati in causa: superfluo ritornarvi so pra. Ciò che non lo è stato, invece, forse per una forma di omertà e di opportunismo collettivo, è il carattere di Vandea, o addirittura di ghetto politico e culturale che la scuola italiana di questa fin� degli anni '70 costitui sce. Alle elezioni per il Consigliò superiore dell'istruzio ne pubblica, a votare per la C.G.LL ., identificata, non senza ragione, con l'area della sinistra politica {non estre mistica) è stato - tra il personale docente - meno del 20%. Questo in un Paese ove non solo il 35 % della popolazione vota comunista, ma ove, secondo tutta una serie di indicazioni, tale è la percentuale del voto comuni sta persino nei seggi ove votano le forze dell'ordine, polizia, carabinieri, ecc. Il · «maestro», il «professore» 126
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