Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

Mercato del lavoro e normalizzazione Sette nove . mbre 1976, inaugurazione .della stagione tea­ trale alla Scala di Milano. Tutto è predisposto per un grande édat nazionale; per la prima volta la cerimonia, e l'opera, saranno trasmesse in diretta « in tutte le case italiane» per televisione. E la TV, si sa, è democratica, anzi è l,a democrazia: i capifamiglia, con moglie e figlio­ letti accanto« parteciperanno» alla sacra messa dell'Arte, celebrata nel suo maggior tempio. ,L'officiante, come si addice, è un socialista: sotto lo sparato ha un cuore grande così, un cuore proletario. Non ha forse aperto il « suo» teatro ai lavoratori dei sindacati? Non vive forse la sua funzione come una mis­ sione? Non si è sempre adoperato per portare la cultu­ ra, anzi la grande Cultura, al popolo? Tutto in ordine, dunque, in attesa che si dischiuda _ il velario e l'orchestra dia il tocco -d'inizio alla ouverture? Non proprio. Vi è un particolare, trascurabile ma fa­ stidioso, a turbare la mise en soène così sapientemente organizzata. I ragazzacci della periferia, quelli di Quarto Oggiaro, della Comasina, di Vialba, di Sestò, quelli delle autoriduzioni ai cinema di prima visione, quelli dei « cir­ coli proletari», hanno fatto sapere che hanno intenzione di impedire, o almeno rendere difficile l'accesso alla Sca­ la con un girotondo che dovrebbe bloccaré una serie di strade del centro cittadino. Ma per fortuna le forze del­ l'ordine provveder-anno a che la grande .festa non venga 117

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