Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

stessa di utopia era sottoposta a una torsione che ne spremeva più materialismo sadiano e momento non dia­ lettico della dialettica che illusioni sulla « potenza (he­ gelo-francofortese) della negazione». Già allora il pathos della partecipazione mostrava i suoi connotati di perti­ cipation e si annunciava la « miseria psicologica» pre­ sentita da Freud per il declinare della funzione paterna quando « il legame sociale è stabilito soprattutto attra­ verso l'identificazione reciproca dei vari membri». Peri­ colo di una sovversione che ruota intorno al discorso del padrone e di cui la spinta egualitaria, prendendo le tinte della fraternità, offre « il grande modello» in quan­ to rivela di esser fatta, come indicava Lacan nel 1972, « per vendere il proprio fratello». Ciò che non ha pro­ dotto il lavoro della rivista «Utopia», la conoscenza di queste contraddizioni del '68, l'ha permesso forse la spaccatura del collettivo di �<Utopia». La questione del­ l'inconscio · collegata a quella del linguaggio (la , « forma del saggio») divisero il gruppo di lavoro. E il « piccolo resto» ebbe la chance di scambiare un ritardo di due -anni con un anticipo di due anni: « Il piccolo Hans» èJ nato nel 1974, due anni prima del 20 giugno 1976, la data di una vittoda delle sinistre che, nella forma para­ dossale della non-sfid�cia, rimane en souffrance. La nostra nuova posizione nel· tempo, due anni prima an­ ziché due anni dopo, ci ha messo in grado, riteniamo, di pensare in anticipo anzièhé in ritardo, di agire in tempo logico anziché in tempo cronologico e di vedere nelle realizzazioni di unà presunta rivoluzione culturale in atto i prodromi della menace pour l'humanité e della montée du racisme denunciate dalla psicoanalisi per boc­ ca di J. Lacan. Ciò che ora sappiamo è che la cifra abbre� viata del sessantotto è un punto di partenza solo a costo di una cancellazione, la cancellazione del novecento che completa il numero e che si riscrive oggi non in termini di rivoluzione culturale ma nei modi di un Risorgimento 97

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