Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

concernenti la vita psichica in se stessa inestimabile; più i clienti provano la costrizione del proprio fantasma, più l'offerta di un simulacro concordante aumenta il suo prezzo. Secondo Sade, la Società degli Amici del Crimine sfrutta vergognosamente il fabbricante di simulacri: pre­ tende « onorarsi » delle sue invenzioni, _ ma si dichiara incapace di remunerarlo equamente. Simile sproporzione è iscritta nella natura stessa dell'impresa. Più il fanta­ sma richiede il simulacro, meglio quest'ultimo agisce e reagisce sul fantasma, più lo sviluppa, e più il fantasma · rincara - e acquista la serietà di tutto ciò che esige una spesa. Ora, la rappresentazione stessa della venalità diventa un sovrappiù di valorizzazione del fantasma, e assoluta­ mente non il fatto che la miseria spinge delle persone a vendersi, ma, al contrario, che la loro ricchezza ve li costringe. Nella Nouvelle Justine, ad esempio, Verneuil constata nella d'Esterval una particolarità anatomica garante di una inclinazione lubrièa ai suoi occhi inesti­ mabile, ma decide di concedersi alla promettente espe­ rienza solo se la partner accèttia di essere remunerata: attribuzione oggettivante di un prezzo che provoca in questa un godimento immediato . · Il denaro contante esercita qui una evidente funzione di transubstanziazione - priva di ogni altra utilità che non quella deHa · fun­ zione stessa: un'operazione, quindi, puramente ludica. Così Juliette valuta diversamente gli attributi che com­ pongono il suo corpo, dal momento che non è o non è più una cortigiana di professione bensì una donna di rango, vedova {delibemta) del conte di Lorsange, quindi avventuriera per corruzione morale; tutto ciò rientra nella raffinatezza del fantasma che Juliette si presta a concretizzare. E tuttavia, la fortuna in tial modo accu­ mulata precipita - Juliètte in un'espropriazione · incessan­ temente rinnovata d el suo corpo; essa resta sempre al di qua del fantasma e la sua unica soddisfazione è di 87