Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
rico di scrivere a Emanuel e a Philipp per aiutarlo a uscire da un grave imbarazzo» (gennaio 1884). Se il nome di Freud si compone delle lettere a Martha non ci è difficile scoprire a questo punto che Martha è un «segnaposto», che arriva in dono a Sigmund, con il nome Martha Bernays: « Ho sospettato uno scherzo a sorpresa, magari una fotografia. Poi mi è venuta l'idea illuminante che potesse essere un segnaposto. Dunque, dorata signo rina Martha Bernays su sfondo rosso...» (gennaio '84). In assenza del nome del padre, di quel padre che qui slitta all'indietro ad occupare il posto di nonno o in avanti a prendere quello di figlio, subentra, dice Lacan, il progetto della madre: al nom du père, il nommé à materno, al posto del no del padre il sì alla madre, l'S a M, S. destinato a Martha, S intrecciato a M perché S. possa essere destinato da Martha a divenire... In torno ad ·essere, l'essere della donna che non esiste, S-Re Freud si gioca il destino di Sigmund. La storia del mo nogramma speciale sulla carta da scrivere ci viene dalla lettera del 23 luglio 1882 che praticamente apre la corri spondenza (l'amore è sempre corrisposto). Al posto dell'appellativo, una citazione· da Nathan il saggio di Lessing: « Nathan ti chiami giudeo? (Uno strano giudeo hm) Continua a parlare mio bravo Nathan. «Così cominciò la nostra conoscenza. Improvvisa mente m'innamorai di una fanciulla, e improvvisamente mi trovai ad Amburgo. Ella mi aveva mandato un anello, che da tempo sua madre aveva avuto da suo padre... la mia ragazza viene da una famiglia di dotti, e ha scritto - per ora soltanto lettere - infaticabilmente, spenden do i suoi spiccioli per la carta da lettere. Dunque mi occorreva carta da lettere per la cara diligente bambina e ne ho scelto· un tipo su cui potesse scrivere soltanto 8.
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