Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
Destinato a S. Freud « Questa essenza della donna · (la parola esistenza dice già troppo, giacché ella di per se stessa non esiste), viene indicata giustamente come Grazia, espressione que sta che ci ricorda la vita vegetativa», scriveva Soeren Kierkegaard in Diario del Seduttore più di cent'anni prima che i disattenti lettori si scandalizzassero per �< la femme n'existe pas» di Lacan. «In-senso più profondo, è liberata soltanto per mezzo dell'uomo, e perciò si dice: affrancare». At frie, in danese significa insieme affran care e sposare, o meglio, chiedere in sposa. Non stupirà dunque che il rapporto dell'inventore della psicoanalisi alla donna Martha Bernays sia essenzialmente un rap·· porto epistolare. Tra il 1882 e il 1886, Freud a Vienna o a Parigi. Martha nella dttà riatale di Wandsbek, Marta viene continuamente affrancata o chiesta in sposa, ma, scrive Freud gioveqì 7 maggio 1885, anno HI del loro episto lario, ><< preparare il matrimonio è come fare Ùn lavoro: non sf termina mai». « Tu sai che mi sto adoperando perché tu possa par tire; quando sarai libera, vivremo così felici» (4 ago· sto 1884). Il tempo necessario si allunga in un senso e nell'altro: « Non posso scriverti altro se - non che, se, per conquistarti, ci fossero voluti non tre anni ma sette 5
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