Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
bene e di ogni oggetto, mirandp al profitto, che avverrà allora nei �onfronti del bene che suppone sempre l'im mutabilità del suo uso, ossia il fantasma che procura l'emozione voluttuosa, campo per eccellenza della spe rimentazione sperperatrice? La quale si esprime tra mite la fabbricazione efficace del simulacro. L'atto intelligibile di fabbricare porta in se stesso un'attitudine differenziale di rappresentazione che pro voca il suo dilemma: o spreca solo per esprimersi tra mite il fatto di costruire, distruggere, ricostruire all'in finito, oppure costruisce solo per esprimersi tramite lo spreco. Come potrà evitare, il mondo �tensilare, di ca dere nella s1mulazione di un. fantasma? Fabbricare un oggetto utensilare (per esempio, la bomba orbitale) dif ferisc _ e dall'atto di fabbricare un simulacro (pèr esem pio, la Venere callipigia) solo per il pretesto invertito della sperimentazione comportante spreco: l'unica uti lità, cioè, della bomba orbitale è quella di angosciare il mondo degli usi sterilì. Tuttavia, la Venere callipigia non è che la faccia ridente della bomba, che volge l'uti lità in derisic;me. tLa superstizione utensilare gravita attorno a questa assurdità: un · utensile può essere un utensile solo se è un simulacro. Gli è giocoforza dimostrare il contrario, ,a costo di mantenersi al di sopra del mondo degli usi sterili tramite il segno efficace della propria distruzione. Se gli dei furono i primi promotori della fabbrica zione di oggetti affinché il fabbricante giustificasse da vanti a loro la propria sussistenza, da quando la fabbri cazione degli idoli venne ritenuta inutile ebbe inizio la lunga ignoranza del carattere propriamente mercantile della vita pulsionale degli individui, ovvero il discono scimento dei travestimenti dell'utilità patologica. Donde il concetto affatto moderno della «gratuità» dell'arte, in particolare dell'arte pura, che significa la negazione di ogni capacità ascrivibile al patos per quanto il patos 48
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