Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

norme erotico che il corpo non può contenere, tutta la sua carica fantasmatica {non altrimenti di ciò che avvie­ ne nella pagina di Sade rispetto alla sessualità della pratica quotidiana). Lo spreco Il denaro rè poi il significante che meglio si accorda alla nozione di «spreco» 4 • Se la prostituzione può ri­ condursi alla categoria dell'«economico», non lo sarà in funzione della · «vendita» e dello «scambio», quanto in funzione dello ·«spreco». Niella prostituzione non sol� tanto si spreca - secondo afferma la moralità cano­ nica - un capitale biologico (generativo) e affettivo, ma si ha un dispendio gratuito e _ assoluto in quanto la scarica di libido avviene fuori dalla cerchia dei partners_ in quell'altrove che è il denaro, senza lasciarsi più ri­ condurre a nessun calcolo di utilità. Desinenza in a, desinenza in o Si è parlato finora prescindendo dal sesso, vale a dire dalle differenze di sesso (maschio, femmina). In effetti il rapporto di prostituzione è radicato sul sesso-denaro ma senza distinguere fra sesso dell'uomo e sesso della donna. Qui potrebbe continuare il parallelo con il mondo romanzesco di Sade, che ricusa in maniera rigorosa co­ me di privilegiare zone erogene, così ,di separare i go­ dimenti, di scegliere fra eterosessualità e omosessualità La storia ufficiale del nosrto costume sembra negarlo: per abitudine, «prostituta» è una parola che- non pos­ siede maschile, è una desinenza in a ab aeterno. Inutile precisare che questa «eternità» poggia su un'ottica (e su un'organizzazione morale e sociale) che il femmini- 41

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