Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
freudiana: s'immagina per abile scorcio da quale pra. tica, .fuori dal vaso naturale, la miseranda vittima sia impedita di spiccicar parola) 1 • Le parole ma più spesso i sintagmi esemplati, ai quali è deferita la rappresentazione erotica oltraggiosa per metafora o metonimia o iperbole o allusione o litote o reticenza ecc., hanno una doppia funzione comuni catoria: comunicano sì l'atto o la situazione libertina, la violenza e la devianza a livello di aneddoto narrativo (insomma, della grammatica narrativa di primo grado) ma accedono anche a un v . alore transfratico. Pa·ssano cioè di là dal senso deHa singola frase e perfino da quello della tessitura frastica immediata della pagina, andando a designare, e insieme a · ricoprire, un vuoto: questo vuoto è il vuoto del corpo. E' vero che anche nel :Sade maggiore, quello delle 120 journées, - ,di Juliette, della Philosophie dans le bou doir, non si danno corpi: il �<buco» che vi lascia il corpo - pur ostentato, posseduto, torturato - vi è tutto occupato dalla realtà del . linguaggio che è esso stesso corpo/corpi; macchina compatta, impenetrabile, atrocemente articolata, razionale, che non · ri-produce (mima) ma produce la corporalità, appunto come la scrittura produce la propria attività significatrice. Di versa la situazione in Justine: qui il corpo che manca lascia effettivamente un vuoto. Potrebbe essere interes sante indagare perché in Justine o almeno in alcune zone di Justine il corpo manchi: perché, e a chi; ma esorbita dagli intenti di questa nota. Il lavoro transfra stico delle formule citate, eh.e agisce dunque nell'ambito di una ' grammatica narrativa «seconda», raggiunge tale vuoto, lo riveste in qualche modo pur lasèiandolo visi bile, come potrebbe fare una. graticciata su una fendi tura. L'uso del codice che dirò eufemistico rimanda ol tre il testo a qualche altra cosa che per il momento non c'è; esso trasferisce altrove l'incontro con il corpo. 38
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