Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

(ib. p. 249). Difatti, l'aspetto 'positivo' dell'eterno ritor­ no è che esso ci restituisce « la sovranità dell'infanzia», per usare un'espressione che Bataille riferiva a Kafka 5 , o meglio, la sovranità della 'Kindsgelachter' 6 • Torniamo al rovesciamento o all'« abbassamento» pro­ dotto dalla similitudine zarathustriana. L'effetto comico non è facilmente fruibile ad una lettura immediata e superficiale. Infatti il tono generale del discorso di Zara­ thustra, in « Della castità», è grave. La similitudine dei demoni è preceduta da dolorose constatazioni {« Fango è nel fondo della loro-anima»), da dure riflessioni �« Certo costoro sono astinenti: ma la cagna sessualità guarda con invidia da tutto quanto essi fanno») e seguita da allarmati consigli (« a chi la casità è difficile, deve ess� re sconsigliata: affinchè non diventi la strada verso l'in­ ferno»). La derisione, dunque, è nascosta al lettore su­ perficiale 7 proprio con l'essere posta in mezzo ad una serie di similitudini che sembrano tutte di segno uguale. Come il ministro D., nel celebre racconto di Poe, nascon­ de all'occhio della polizia la lettera rubata mettendola nel luogo più in vista possibile, così Nietzsche piazza la sua carica anticristiana proprio nei -luoghi più comuni della Parola di Dio, nelle parabole. Il tono malinconico di molti « Reden», le solenni profezié pronunciate da Zarathustra, il dolore che grida in ogni canto: tutto ciò serve, come .i'« adesso attenzione» del prestigiatore che ripete il trucco, a sviare dagli squarci di riso trasgressi­ vo che. emergono improvvisi proprio laddove il tono si fa più drammatico. In Così parlò Zarathustra, dunque, la parabola bibli� ca subisce un cambiamento di direzione, una curva {Wen­ de) 8 che ne rovescia il senso e il tono. Ed è proprio questa la strategia della parodia zarathustriana: supera­ re il cristianesimo servendosi dei suoi stessi 'topoi', « la­ vandpli» dall'interno attraverso una sottile vena deriso­ ria che ne rovesci l'austerità e l'autorità secolari. 174

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