Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
Tutti sanno anche - o credono di sapere - che si tratta deHa storia . di due meravigliosi bambini, Flora e Miles, perseguitati dagli spettri di due domestici ap pena morti, e protetti da una giovane istitutrice, Miss Jessel. E tutti hanno letto e riletto questa storia di ter rore (forse il più allucinante racconto di terrore mai ,scritto), rabbrividendo con i bambini, trepidando con !'.istitutrice. Cosi dall'anno in cui la storia fu pubblicata, il 1898 fino all'inizio degli Anni '30. Senonché, menrtre così facevan tutti - critici illu·stri (e sì ohe James ne ha avuti) e lettori comuni -, dal fondo della proyincia americana c'era questo oscuro professorino che leggeva il rncconto di Jaµies ai . suoi studenti in tutt'altra maniera. Gli insegnava a trepidare sì con i bambini, ma non per stringersi aU'i1stitutrice contro i fantasmi, bensì ad abbracciarsi forte fra di loro, proprio per guardarsi dall'is,titutrice. I fanrtasmi non ci sono: è lei che li vede, lei che li evoca, stravolta dalla ,sua isteria. Naturalmente l'oscuro critico americano non ci pen sava nemmeno, a dare alle stampe questa sua lettura. Ma la figlia fece avere il manoscritto a Edrnund Wilison, il grandissimo, famosissimo critico, il quale ne fu sitr:a volto. Tentò di dimostrare che l'interpretazione alluci natoria, benché ingegnosa, non reggeva, ma riusci solo ad ap r ire una controversia, una lunga appassionata ro vente controversia ,alla quale hanno partecipato tutti - o quasi tutti - i migliori critici anglosassoni schie randosi in parti uguali dall'una o dall'altra parte. I fan,tasmi ci sono effettivamente. No, i fiantasmi non ci sono, sono una allucinaziOIJle dell'istitutrice. Una controversia testuale puntuale, accanita, a volte incattivita. Ma mai futile. Perché c'è dietro un problema, anzi una scoperta, 1tutt'altro che futile. Bisogna solo espliciitarla. La scoperta è questa: che un testo non sta lì fermo, ad aspettare che il lettore 158
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy