Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

Il guscio di c i cala presenta due ferite, due cadute, tanto nelle vocali qUJanto neHe consonaniti, una provvi­ soria, l'al-vra definiti,va. Solo il « di» esce dal discorso, l'unica dentale + 4 ° palatale, l'occlusiva più dura, la vocale più chiusa, la sillaba della determinazione si!ntattioà, quella che dà al soggetto la voce {si tratta di urna ,dentale sonora!) e la specificazione, insomma, lo costituisce. Due cadute, due ferite provocate da due colpi di for­ bice, una provvisoria perché il soggetto spera di poterla rinviare O negaTe oon suppliche, si tratta di una opera­ zione vista nel suo farsi, « nella memoria che si sfolla», ingannevole in quanto il soggetto di questa operazione sembra essere il suo strumento; definitiva ed eterna la ,seoonda perché, malgrado la continua confusione sog­ getto-strumenrro�azione, la ferita non duole, era già li, solo "è stata scoperta e cauterizzata: La mia nebbia di sempre. Le confusioni soggetto-strumento-azione-oggetto sono pure operazioni metonimiche, mais çà ne se dit pas, çà se pwle dans fa mesure où le discours du maitre a toujouTs oOIIllme pendant le discours de l'ihystérique. 2.3. Concludendo ,rapiidamernte questo discorso un po' fh.1:ttuante - e me ne scuso - credo di poter affermare the se non ci fosse ,stato un Fonagy, sarebbe stato un peccato, poiché il problema è grosso e più gente ci scri­ ve sopr,a, meglio è, nella .misura in cui daUe folle del discOTso dell'Università scaturisce quasi sempre Je cri _ du désir che, sopportato dal corncombre masqué nel ruo­ lo dello Zorro del1a situazione, si scrive nel deserto della conoscenza come fata morgana, �pecularitè à l'infini del­ l'oasi del , reale. 148 .

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