Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
dare in ,questo senso, brancol , ando anoora nel buio della cecità edipica con però il farn . della ferita lunare da 1serpe-Serge ohe ci guida verso e attraverso la selva oscura del simbolico. Un primo esempio può essere tratto dailla poesia « Ona vision» di C. Porta, in cui i ca:riatteri e gli atteg giamenti e le azioni s o no motivati dall'uso . ridondante di fonemi pal"ticolari. Per esempio, fra Pasqùal è carat terizzato foneticamente oome urn personaggio materiale, carico di pulsione anale, uretrale e orale, ,secondo il fo- · nosimbolismo di Fonagy (p, k, s, 1). Se passiamo ad analizzare gli attributi di fra Pasqual, vediamo che il cerchio ·si chiude: - anaHtà: « pien come on porch» (v. 6) « rnnfà tutta 1a santa podisnaa» (v. 29) « torbed come on ,ocs» (v. 38); - uret:rialità: « ohe ,se consolen, Marchesinn, el dis, che rivi adess adess del ,Paradis» (vv. 41-42); - oralità: « paccion de prima iolass» (v. 21). Per quanto riguarda le due vecchiette, presentate al v. 7, abbiamo aUitterazione de1le dentali sonore /d/, geminazione del.Ja bilabiale na:sale /m/ e de'Ha palatale nasale /n/, una liquida e un'affdcata sonora, che danno al verso un aspetto dolce e inoffensirvo. Il terzo personaggio, don Diegh, è presenrtato nella terzia sestina con palatali nasali /n/ dominanti e con parecchie dentali a testimoniare l'aggressività impot e nte sadico-anale, · che ritroviamo nella « mormorazion» del le vecchiette, alfa quale egli « juttava». Nell'azione del récit ,lo sviluppo fonetico degli acca dimenti testimonia del fatto che il messaggio « secon dario» precede e determina il «primario»: Le vecchiet te possono essere dolci e inoffensive perché c'è Dio che 144
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