Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

dante. Come capire a:ll'interp.retiazione di una poesia piena di fonemi /t/, ad esempio, qual è il tratto privi­ legiato di tale messaggio fonetico? Si tra�tia dell'occlu­ sività, dell'apico--deiitalità-'ailrveolari-tà, della sordirtà? · De­ terminare quale dei tre tratti è pertinente del desiderio diventa as,solutamente problemartico: il primo indica chiusUI1a, il sècando la posirione di c o ntatto deilla lingua con 1la parte superiore della bocca, il terzo l'intervento nullo delle coTde vocali nell'atto . di fonazione: il fonema /t/, seguendo jJl fonosimbO'l1ismo universale di Fonagy, potrebbe significare durezza, aggressività un po' vile, s p ietatezza, secondo quanto ci dicono i bambini inter­ vistati, solo perché il tratto che pertinentizzano è quello della sordità. Oria, come si può dire che una semplice indagine statistica permette di scoprire .l'investimento inconscio di una metafora fonioa, così si può perfetta­ mente affermare che ogni . tronco d'albero è un virtuale lettino d'analista. Il problema non è dell'ordine nume­ rico ma de1l'ordine logico: si dice che l'acqua è nell'in­ conscio di tutrt,i, ma ci si- guarda .bene ,dall'oss e rvare cqme vi sia entra-va, par quel biais, e come il soggetto vi I nuoti o ' vi anneghi. Questo è il grosso probilema del­ l'analisi fonostilistka: Una volta determinata statistica­ mente la frequenza d'uso dei fonemi di un . certo autore, risalire a m o nte verso i 'lor 1ratti da pertin e ntizzare per­ ché l,a domarnda di lettura sia riformulabile, in forma invertita, vabbé, attraversò i meandri del testo che tanto ;ci/si desidera. Sarebbe per questo possibile, usando una termino- , logia hnguis-oica, parlare di prima, seo()ID!da e terza arti­ colazione anche nell'inconscio che, st:r,utturato come un linguiag,gio, è ben deciso, bontà sua, a funzionare come uina lingua. 2.1. Vorrei, perché questo delirio se tienne, dare un paio di esempi di analisi fonostilistica che cerca di an- 143

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