Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

conoscenza istintiva di certi tratti fonologici e acustici 1che hanrno poi permesso e facilitato l'uso e la classifi­ cazione degli elementi di signifioazione linguistica. 1.2. Il secondo articolo di cui intendo occuparmi port� · all'estremo lo studio di queste metafore fonetiche, con parecchie interessanti osservazioni sul loro significato pulsionale . E' il termine di pulsione che mi sembra discutibile, dato che è connotato irn modo assai vago in questo con­ testo. Serge Ledaire presenta molto bene il problema al cap. III del suo «Psychainailyser»: richiamandosi a Freud, che definisce il Trieb «concetto limite tra il psi­ chico e il somatico» e contemporaneamente «rappre­ sentante psichico delle eccitazioni emanate daH'interno del corpo e pérvenute all'anima, grado di lavoro im­ posto al psichico in seguito al suo legame con il cor­ porale», Leclaire mette molto bene l'accento sulla no­ vità che Freud introduce nell'opposizione t,ra «psichi­ co» e «organico», fondando l'inoonscio «hors des ca­ tégories du biologique et du psycho1ogique entendru dans son sens préfreudien», grazie a ciò l'opposizione anima­ corpo tradizionale n'a rien à foutre là-ded a ns, come mi sembra un po' pericolosamente presente in Fonagy. Grazie alle sue statistiche egii ci mostra come i bam­ bini associno certi suoni a certi colori, misure, stati d'animo (tavv. I e II). Fiin qui niente male, bernché mi sembri un pochino sospetto il procedimento di porre delle domande siffatte; a cui non si può rispondere che per eliminazione; credo però che il discorso · vada cor­ retto qll!ando si passa all'analiisi di testi poetici: il cli­ vaggio parola-scrittura s e mbra proprio ignorato dall'au­ tore, che considera il ,rapporto emittente-destinatario · neHb stesso modo in poesia che nella parola. Così l'au­ t�re di poemi aggressivi usa t�te occlusive sordè, l'au­ tore di poemi idillici tante liquide e bilabiali sonore, 141

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