Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977
siero ·scientifico, di cui abbiamo un riassunto nell'ar ticolo« Il carattere.pulSli.onale dei suoni del linguaggio», e parecchi problemi analoghi, come i fattori emozionali della parola, la prosodia del linguaggio, i rapporti del- 1'int o nazione e della musica, a. mutamenti fonetici e il dinami , smò ohe li regge. Mi occuperò qui soprattutto dei due lavori di Fonagy dai , quali triaspare più chiaramente il peccato da. simbo lismo; si t·ratta di « Le langage poéti,que: forme et fQIIl.c tion» e di « Le basi pulsionali della fonazione», di cui ho curato la traduzione italiana. . Del primo articolo si sono già occupati, nel quadro della critiica itaHana, Gian Lui,gi Beccaria e Stefano Agosti; non mi sembra il caso di riprendere il discorso se non per puntualizzare un m o mentino i termini della diatriba: l'« enjeu» consiste nel determinare -la dipen d e nza o meno del significante (sia esso fonema, mo nema, parola, sintagma) dal contenuto manifesto del m�ssaggio, . cioè, in ultima analisi, se il significante sia solamente un supporto di senso del messaggio Òppure se gli si possa attribuire una signifìicazione autonoma, propria, inconscia. Per quel che mi riguarda personal mente non �i interessa che la gente accetti o rifiuti il niolo dell'inconscio nella produzione poetica, l'impor\tante « c'est qu'il est ,là» 1 • La -sua individuazione e il conseguente rifiuto o la conseguente accettazione è un problema clinico. Fonagy in sostanza si -situa in posizione d'attesa. Forte dell'esame statistico in cui eccelle, egli presenta · il problema in termini di dipendenza da un'intersezione fra gli insiemi linguistica e psicanalisi. _Vorrei ora ana- _ lizzare più a fondo la ,seconda parte dell'articolo, quella che inizia con il capitolo « Opacité supei:ficielle: démo- 1 Dalle note prese al corso di R. Dragonetti dal titolo: « Introduction à la littérature du Moyen-Age » tenuto presso l'Uni versità di Ginevra nel 1976. 138
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