Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

realismo machiavellico. Comunque, la dimensione del dramma è a tal punto politica che i personaggi, pur mostrati in certe componenti profonde e personali, non possono avere che uno spazio, e un destino, pubblico. [.,e loro parole superano qualsiasi livello privato cala­ mitandosi immediatamente a opzioni ideologiche. La folla, il ·« presunto » soggetto della Storia, è pertanto molto spesso in scena. Il dramma comincia e culmina con una persuasione della folla in quanto forza, mate- _ riale, su cui si prova la trasformazione in potere del proprio orientamento ideologico. Lo spazio scenico pri- . vilegiato è pertanto la strada, la piazza, il Foro. Passiamo ora ad analizzare alcune delle opposizioni su indicate, cominciando dalla prima e fondamentale: Nome motivato, simbolico vs. nome arbitrario, conven­ zionale. E' il macrocontrasto ideologico dell'intero dram­ ma. Nella primissima scena, dove i tribuni del popolo Flavius e Marullus rampognano la plebe radunatasi in strada per il trionfo di Cesare e la disperdono, emerge l'azione centrale di smantellamento del Nome simbolico (qui, Icona, ,Statua) ai vv. 64-5: « Disrobe the images, / If you find them deck'd with ceremonies ». Si vuole impedire la incoronazione a re di Cesare. Disrobe the images è quindi la frase profonda, l'operazione ideolo­ gica fondamentale della parte opposta. Le statue di Cesare sono icone celebrative dell'uomo, ma non ne fanno ancora il vertice supremo. La decisione di Cesare, dopo che ha capito che il popolo non vuole che egli abbia la corona (cfr. la fonte di Plutarco) e che Shake­ speare non a caso fa succedere prima, di far adornare di- diademi (segni di corona = segni di segno) le sue statue (segni di lui) sta a far diventare anch'esse segni di segno (= la regalità), suggerendo nella fictio qual­ cosa che nella re�ltà non può ancora avvenire, ma _ pro­ prio dalla fict·io potrà ricevere impulso a inverarsi. Nel suo celebre discorso, Antonio « will robe again » 117

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