Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

La retorica della politica in Shakespeare Il teatro shakespeariano si presta, come quasi nes­ sun'altra opera _ di linguaggio, a straordinarie scoperte sul complesso rapporto tra strutture semiotiche e strut­ ture ideologiche 1 . E', forse, il più ricco teatro storico di tutti i tempi, costruito costantemente sul filo di una grande crisi storica ed epistemologica (quella tra Cinque e Seicento) e sul costante conflitto tra modello simbo­ lico e modello sintagmatico del mondo (per usare l'uti­ lissima distinzione di Lotman) 2 • I due modelli sono epi­ stemologici e socio-culturali, ma, innan z itutto, non pos­ sono che essere linguistici, essendo la lingua il codice prima:r;-io della comunicazione umana su cui tutti gli al­ tri codici vengono costruiti. L'investigazione di Shake­ speare non può quindi non approdare ad una messa in questione dello statuto stesso della parola: motivata e simbolica · oppure arbitraria e convenzionale? Shake­ speare non opta definitivamente, mantenendosi su uno spazio di dubbio, ma mostra di comprendere benissimo che in entrambi i casi si ha "ideologia (e anche qui, sul piano ideologico, non effettua scelte). Scrittore della Storia Shakespeare lo è fin dall'ini­ zio. Nel primo decennio della sua carriera scrive ben nove drammi storici, di cui otto organizzati in due gra�di tetralogie (Henry VI, I, II, III e Richard III; Richard 11.1

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