Il piccolo Hans - anno IV - n. 13 - gennaio-marzo 1977

« regioni rosse». Ritorna, in questa organizzazione re­ gionale del territorio, il progetto risorgimentale giober­ tiano: il primato degli italiani al posto del codice na­ poleonico, un'impresa di « cultura» che produce « po­ sti» di prestigio locale invece di ruoli di potere cen­ trale. L'opera del decentramento amministrativo si pre­ senta come l'ultima occasione per non entrare a far parte dell'esercito disoccupato di cui l'« area dell'auto­ nomia», con le incursioni violente dei nuovi barbari dell'hinterland cittadino, è la manifestazione erraibonda. La gestione dell'emarginaz'ione è il prezzo dell'uscita dall'emarginazione domestica (consultori familiari), sco­ lastica (centri psico-pedagogici), patologica (unità sani­ tarie locali, centri di igiene mentale). La politica dell'immaginario si dispiega sul territo­ rio. Che si tratti del problema della scuola, dell'allog­ gio, dei trasporti pubblici ò del servizio sànitario, i quattro aspetti di una sola riforma sociale, si tratta sempre di ciò che Lacan dice essere « tutto l'affare del­ l'organizzazione immaginaria», « simuler avec la foule quelque chose qui fonctionne comme un corps», simu­ lare, se vogliamo, davanti allo specchio della storia, - ·un'organizzazione dello spazio che colmi i buchi del « tempo logico» (assenza di mezzi per specchiarsi, non­ comunicazione) impedendo così qualsiasi liberazione dal­ la prigione sociale salvo che immaginaria, cioè illusoria. Il corpo sociale sembra così prevalere sull'organizzazione statale, ma solo per un abbaglio che prende il decentra­ mento amministrativo per i prodromi dell'estinzione del- - lo ,Stato. Il fatto della crisi economica a cui si accom­ pagna un deperimento della funzione ordinativa dei po­ teri legislativo, esecutivo e giudiziario, rivela il carattere antinomico di una fase che si vuole almeno di progresso sociale. Negli anni passati si è parlato molto di- un « pia­ no del capitale» a cui avrebbe dovuto opporsi, come contropiano, la crescita di un �< potere operaio». Ma 101

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