Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

smo) è frequente. Si notano numerosi passaggi R�L o L--"7R nella storia ,del francese (lat. peregrinus--"7fr. péle­ rin, lat. flabulare--"7fr. froler). Si potrebbe considerare con I. Hollos la L come una consonante erettile attenuata, addolcita. Il suo valore af­ fettivo erettile attenuata, addolcita. H suo valore affetti� vo è determinato dall'investimento orale (II. 1) da un lato e da un investimento genitale dall'altro. La pulsione genitale che la L sembra rappresentare è priva della sua componente aggressiva, è sublimata, distolta dal suo sco­ po primario, zielgehemmt (inibita per quel che riguarda lo scopo) secondo il termine di cui Freud si serve per distinguere il sentimento amoroso dall'appetito sessua­ le. E' questo fatto che spiega il predominio della liquida L nelle poesie d'amore a partire dalla poesia greca e lati­ na fino ai nostri giorni. Orazio designa la sua amata con il nome di « Lalage», contenente due L e lo associa alla parola dulce loquentem (che parla dolcemente). Secondo Maria Amrein (1927), p. 57) nella Divina Commedia di Dante la L è soprattutto « l'espressione dei sentimenti d'amore». Quando Mime nel Sigfried di Wagner ricorda all'eroe la sua tenera sollecitudine di un tempo, i « i suoni L scorrono dalle sue ·labbra» (secondo un esteta unghere­ se, A. Zlinsky). Un grande poeta lirico ungherese, Dezso Kosztolanyi, particolarmente sensibile alla musica sono­ ra, compone un inno d'amore in L minore in onore della sua giovane fidanzata, Ilona (Elena): · O az i kelleme, o az 1 dallama, mint odon ballada, ugy sohajt, Ilona Oh, della i il fascino, oh, delle I la melodia, come un'antica ballata, sospirano, Elena 99

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