Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

anch'essi in sillaba tonica. E poi «armi» è quasi ana­ gramma di «amori»: tutto si intreccia, dunque. Chiamerò il Criticus, gli cp.iederò che ne pensa. Criticus. Vedo che mi hai ascoltato, e il risultato si scorge. Hai messo dentro le armi, ha rafforzato così il carattere guerresco di «cavallier» molto bene. E ti sei accorto di un'altra cosa;Ludovico? Mi hai anche ribadito il tuo privilegiare l'amore. Hai iniziato il verso con «donne», l'hai Ghiuso con «amori»; hai anche osservato il rilievo dato dall'accen­ to tonico sulla o. Ma hai fatto di più; ed è questa che io chiamo la tua malizia (di poeta, s'intende). Disponiamo la sequenza · «Le donne, i cavallier, ]'arme, gli amori» Lo hai detto tu stesso: «donne» rimanda a «amo­ ri», «cavallier» a «arme». Facciarp.o, anticipando i tem­ pi, come i matematici: raggruppiamo i primi due termi­ ni sotto il segno a) i secondi sotto il segno b. Abbia­ mo allora a, b, b, a. Quella che poteva apparire una serie - e tu lo hai ben visto, anche se a un certo punto ti sei fermato - non lo è affatto. Scriviamo ancora: i/ i i '\i a, b, b, a. E' facile vedere che l'amore (a) include !'arme (b) al suo interno, ,lo fagocita e lo pone, comunque, in posizio­ ne ,subordinata; cedendo - ,accettando il mio suggerimen­ to di rafforzare l'elemento <e guerresco» - hai pur vin­ to. E questa volta, devo ammetterlo, in modo ineccepibi­ le, sul piano della costruzione formale, del testo. Lo hai letto a tutte lettere, seppur nascostamente; hai voluto ribadire che il tuo Orlando è un poema d'amore. E sia. 9

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