Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

di duelli, di tenzoni, ,di battaglie. Ora di ciò poco si dice in questa protasi: «donne», «amori», ·«cortesie»; e sembra quasi che i �< cavallieri» siano soltanto «cavalier serventi», che le audaci imprese» siano esse stesse «im­ prese amorose»; o mi inganno? Lodovicus. Un punto a vostro favore, ,lo ammetto. Datemi tempo;.potrò forse dirvi qualcosa al prossimo in­ contro. Ludovico. (tra sé). Questo Critico mi ha pur messo una pulce nell'orecchio. A me il verso piace; me lo sono lavorato con cura, l'ho spezzato al punto giusto, ho mar­ cato i due emistichi con la pausa interna, con l'assonan­ za ER/OiRI, il ritmo è fluente come vorrei fosse quello di tutto il poema. Che fare? La rima, certo, non posso toc­ carla; e le donne... le donne devono restare al primo, primissimo posto, Alessandra mia. -E il signor , Criticus, così attento al suo (e mio) Petrarca, non s'è avveduto, forse del mio •debito con l'altro sommo. O che? Creda non lo sappia, che non mi sia ruminato quei suoi versi del Purgatorio; «Le donne e' cavalier, li affanni e li agi/ Che ne invogliava amore e cortesia»? Donde pensa che traiamo, noi poeti, la nostra materia, se non da coloro che ci hanno preceduto? E grazia ancora quando sceglia­ mo bene! E non restiamo troppo al di sotto del model­ lo! Né lo seguiamo troppo pedissequamente. Vediamo: Dante allinea uno dopo l'altro quattro nomi, quattro so­ stantivi. Non è forse questo - il timore d1 eccessivamen­ te imitarlo - che ha frapposto, nel mio verso, un aggetti­ vo? E sì che ve ne sono ben pochi, in questa mia ottava, «antiqui», appunto, e poi «giovenil» (di cui si è detto), infine quel «romano» in chiusa, che è e non è, propria­ mente, aggettivo. Piuttosto, ,l'amico Criticus ha un pò di ragione per un altro aspetto: questo «antiqui» allontana ed atte- 7

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