Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976
Questi risultati sono confermati da test fatti con ado lescenti e adulti. Le ei,itazioni e le variazioni nelle rispo ste scritte in età scolare potrebbero trovare una spiega zione nell'interferenza con l'aspetto scritto delle lettere. Ad ogni modo non si può attribuire al puro caso il fatto che per il 98% degli interrogati l'I è sottile, per il 97.% il suono U cavo, per il 99% la R turbolenta, attaccabri ghe {Fonagy, 1963 p. 43). Ma che cosa si può dire della costituzione di queste metafore e . della scelta preferenzia le di questa o quella consonante a seconda della tonalità emotiva di una poesia? Sicuramente le qualità acustiche dei suoni e le sensazioni muscolari e tattili si coniugano in questo senso. In tal modo la «forza» d'un suono è in rapporto con il suo effetto e si inserisce in un antropo morfismo dove le grandi bestie, gli adulti forti hanno una voce più intensa. L'E caduca «muta» è sentita co me femminile a causa della sua «debolezza», della sua in stabilità («il dato mobile»). In altre lingue le vocali alte e chiare riempiono questo ufficio femmini,1e. I suoni «acu ti», come I o S, si distinguono per delle componenti di frequenza elevata; più vicini alla soglia del dolore, essi sono percepiti come una minaccia di - effrazione · del- 1'orecchio . . .Per quali intermediari il valore ottico «chiaro», «scu ro» s'associa con questo o quel suono, I, U? L'ipotesi della diffusione da un centro cerebrale a un altro sulla base di un adeguamento delle frequenze (d'al tronde inesistente) è insostenibile. Sentire a colori potrebbe ben provenire dalla prima infanzia e I. Fonagy · cita le constatazioni di Pfister e di Hug-Hellmuth che riportano, simultaneamente, nel 1912, dei casi .�n cui un avvenimento rimosso forma il legame tra suono {lettera) e colore. Ma tali as�ociazioni sono strettamente individuali. L'autore invoca il ruolo di «gesto fonatorio» univer sale: il movimento della lingua in avanti e in alto, pun- 58
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