Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

può appari.ire « astutamente nascosta nel labirinto dei suoi complica1i drappeggi come un • topo di campagna in un ce­ sto di nastri colorati ». La scrittura del copista esagerava l'esibizionismo innocente ( ? ) del ilinguaggio nella grafia elaborata, e barncca: allo sguardo le lettere apparivano ba:rdate di un maquillage, che le decorporalizzava del si­ gnHicato e le ooHocava nella semantica, più frivola, del- 1'apparenza. « E poi, diciottesima o ventiquattresima, ma alla fine, grazie Maurice, ultima, quando tutto è zeta-to e fatto», ecco Ja meravigliosa apparizione della z _ eta, l'arcua­ ta femminile libido di quel.l'intreccio, in sù e in giù, ,l'orga­ smo di quell'onda t ,mttenuto e« facilmente addomesticato dalla uniforme piattezza dell'ondeggio di un pugno maschi­ le ». Come il copista di allora, ila gallina ha tatuato il corpo della lettera, e Joyce il suo libro; a ridosso dell'alfabeto , intagliando nuovi rapporti tra le forme e i suoni delle parole , rischiando sempre la caduta del senso, la distra­ zione del destinatario, il riiìiuto e l'abbandono del part­ ner: « caro qualcuno Maggy bene & a casa tutti in otti­ ma salute... spero di aver vostre notizie presto ora devo terminare con i miei migliori auguri ai gemelli... ». Nadia Fusini 53

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