Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

La indecifrabilità della lettera e la intraducibilità del Finnegans stabiliscono senza ombre il primato del signifi­ cante. In questo orizzonte, dov'è allora che si colloca il senso? Ecco dunque dove conduce l'analisi, che pareva all'inizio un'inchiesta poliziesca su chi ha scritto, da do� ve viene, che c'è scritto nella lettera trovata dalla galli­ na. Il problema non è dunque come ricostruire un testo, ma dove leggere il suo senso. Lungo la catena del significante, il testo è un sinto­ mo, che rimanda a un corpo: « when they were yung and easily freudened». Le chiavi sono date nel gioco verbale che nomina Freud (freudened = gioiosi?) e Jung (« yung = young = giovani), J'infanzia e lo stadio paren­ tale. Il corpo ,è l'autore; la lettera, il sintomo · del suo rimosso. Oppure, il testo è un codice, da decifrare: « Pa­ dre Michele in questi tempi rossi di terrore bianco sta per il vecchio regime e IMargaret è la rivoluzione sociale, mentre dolci significa i fondi del partito e cara grazie significa gratitudine patriottica». Anche in questo caso dunque la lettera nasconde un senso che è altrove, que­ sta volta nel corpo del linguaggio stesso che si masche­ ra, ma deposita in un cifrario la sua verità. Oppure, il testo è scrittura, letteralmente, decorazione di segni sul­ la pagina: la catena del significato si allenta e si perde nello sguardo. Il segno -I 1-1 potrebbe essere una taver­ na; il segno À un ponte capovolto. .Mio sguardo ,la p ·si può confondere con la q; basta soambiare una coda a Or1stofo­ ro Colombo div e nta « pristopher polombos», una parola 51

RkJQdWJsaXNoZXIy