Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

esaltazione della casa, il suo distacco dal padre in una avventura al servizio del padre, il suo confronto con l'E­ dipo in una conferma dell'Edipo. 4) Un romanzo dello spazio e del tempo. Ed anche questa è una svolta di cui riesco appena a sospettare le implicazioni profonde. Così profonde che Verne sapeva sarebbero sfuggite al lettore, anche se lui si divertiva a sciorinargliele in faccia. « Michele Strogoff» descrive una corsa nello spazio, per controllare lo spazio (a que­ sto servono le cartine geografiche, gli accenni topografi­ ci, la computazione minuziosa dei chilometri fatti - e da fare - ad ogni tappa). Come sempre accade ·m Ver­ ne (e si pensi in particolare al « Giro del Mondo in 80 giorni», che è di tre anni prima), una lotta contro lo spazio è anche una lotta contro il tempo. In quanti giorni fa Michele Strogoff il suo giro del mondo? In 79 giorni più uno. Cioè: si presenta al Granduca, fratello del­ lo Zar, il falso corriere dello Zar, •Ivan Ogareff opportuna­ mente travestito. Il loro colloquio ha per oggetto - co­ minciamo a sospettare perchè - il calendario: vale la pena ascoltarlo: per chiedersi come mai (è davvero inau­ dito) non lo si è notato prima: « ,Le grand-duc regarda Ivan Ogareff pendant quel­ ques instants, et avec une extreme attention. Puis: - Tu étais le 15 juillet, à Moscou? lui demanda-t-il-... - Oui, Altesse, répondit Ivan Ogareff. De la vient que, partit le 15 juillet de Moscou, camme l'indique la date de cette lettre, je ne suis arrivé a Irkoutsk que le 2 octo­ bre, aprèls . soixante-dix-neuf jours de voyage». Dopo 79 giorni. Il vero corriere dello Zar arriverà qualche giorno dopo, all'ottantesimo, proprio all'ultimo momento, ma giusto in tempo. Così come giusto in tem­ po («in the nick of time») arrivano gli eroi, i ·«nostri» nel cinema muto che Gr1ffith porta a dignità d'arte al prin­ cipio del nuovo secolo. Ma a cavallo fra i due secoli c'è la 175

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