Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

edipico con il padre-zar: l'ha ripudiato del tutto, s1 e ribellato, è passato dall'altra parte. Qual'è invece la stra­ da, la lunga « avventurosa » strada che sceglie Michele Strogoff, fratello e figlio esemplare? Quella della com­ posizione, della conciliazione. Ricongiungere, attraverso la consegna della lettera (che egli non è legittimato ad aprire, di cui non deve conoscere il contenuto, perchè la sua obbedienza deve essere cieca, incondizionata) attra­ verso il ripristino delle comunicazioni interrotte, la Capi­ tale dell'impero e la sua periferia. Rimettere in collega­ mento lo Zar con il fratello buono dello Zar, il Grandu­ ca stretto l'assedio, e liquidare la polarità negativa rap­ presentata da Ivan Ogareff, fratello cattivo. Tanto cattivo da disubbidire al padre, da mancare di rispetto (in senso forte) alla madre, (quella madre-pa­ tria di cui, in combutta coi tartari si accinge a calpesta­ r� il sacro suolo). Michele Strogoff ha effettivamente una madre, che è rimasta lì in Siberia, di dove anche lui proviene. Ed è per questo che è! stato scelto lui: perchè conosce i luoghi. Quest'area su cui la madre incombe è l'area dell'incertezza, del disordine, dell'insidia, dell'ag­ guato ad ogni passo. Il problema dunque è quello di ripristinare J:autorità dello Zar anche in questa zona dell'Impero, di riportare il Padre dove regna la Madre, di riportare l'io dove re­ gna J'es: e sono l'es i tartari variopinti, gli zingari pittore­ schi dalla Ìingua incomprensibile, le fiere rutilanti, le feste tumultuose, le tende misteriose dei nomadi, secon­ do una concezione romantico-barbarica - ovviamente - dell'inconscio. Intorno a questa figura di madre si incentra un · episo­ dio chiave, di cui mi sfuggono le implicazioni non super­ ficiali. Che sono queste, comunque: Ivan Ogareff si impadronisce della lettera dello Zar, strappandola di dos­ so a Michele Strogoff, e la apre (in questo modo spia nel segreto del padre, che per Michele Strogoff era, e 173