Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976
so di 1 « Michele ,Strogoff », dell'autorità paterna insidiata. I corresponsabili della coproduzione italo-franco-sviz zero eccetera hanno pensato di! fare i , biricchini, hanno voluto dar prova di giovanile spigliatezza e disinvoltura scompaginando l'ordine deì fattori costitutivi del roman. zo. Sapevano fin tr9ppo bene che proprio questa superfi ciale irrispettosità sarebbe riuscita gradita alla Tv, che è una grande madre, sì, ma « respectueuse ». E così hanno saka r to 1a scena iniziale. Ma la soena iniziale è - in ogni costruzione letteraria - assai difficilmente surrogabile, perchè è quella che detta le leggi della narrazione, defini sce le convenzioni, circoscrive i vincoli di verisimiglian za. La scena iniziale di « Michele Strohgoff » reca in nu ce, i temi del romanzo: il tema delle comunicazioni; il tema del_l'unità (opposta alla divisione, alla diversità); il tema del romanzo familiare; il tema della lotta contro il tempo, e contro lo spazio. 1) Un romanzo delle comunicazioni: « Sire, une nou velle dépeche. - D'ou vient-elle? -De Tomsk. -- Le fil est coupé au-delà de cette ville? - lil est ooupé depuis hier ». Ecco l'avvio. C'è un sovrano, dalla figura maestosa e modesta, che veglia (letteralmente) su un ordine turba to. All'origine della turbativa, la interruzione delle comu nicazioni telegrafiche, che rendono impossibile la trasmis sione di un qualsiasi messaggio con il fratello assediato, lontano. La tentazione di cedere ai referenti esterni è pittosto forte. Sono gli anni in cui quella civiltà borghe se celebra H trionfo dei trasporti. Non è Buffalo Bill un eroe della costruzione di quelle ferrovie che sono la glo ria dell'America? E il romanzo poliziesco, che Edgar Al lan Poe ha appena inventato, non è la ricucitura attra- 168
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