Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

La lettera portata <<La missione familiare di Michele Stro g ofb Ci sono assai più cose in « Michele Strogoff » di quan­ te non ne immaginj la nostra povera filosofia, natural­ mente. Ci sono assai più cose in questo romanzo di Jules Verne di quante non ne immagini la nostra ricchis­ sima (ma a che le serve?) televisione. E tuttavia anche la televisione a qualcosa può, deve servire. La sciagurata trasposizione per il piccolo schermo, di cui si sono resi responsabili, per cinque domeniche a partire dal 26 set­ tembre 1976, il regista francese Pierre Decourt, lo sceneg­ giatore francese Claude Dessailly, nell'ambito di una co­ produzione multinazionale (c'entrano l'Italia, la Francia, la Svizzera, l'Ungheria, la Germania: dev'essere vero che le multinazionali sono all'origine di tutti i mali), può risultare alla fine estremamente utile. I suoi errori di lettura sono talmente vistosi da poter essere utilizzati coine indioatori negativi per una lettUTa corretta. E da che parte comincia una lettura corretta delle avventure di Michele Strogoff, corriere dello Zar? Dalla constatazione che si tratta della storia di una lettera. Di 166

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