Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

ment de la voix », cite è l'appui de ce reproche adressé à l'arbitraire du signe deux exemples convergents (...): « A coté d' ombre, opaque, ténèbres se fonce peu, quelle dé­ ception, devant la perversité conferant à jour comme à nuit, contradictoirement, des timbres obscur ici, là clair». E annota: « Précisons que, contrairement à l'usage, Mal� larmé désigne par ici le premier terme nommé, et par là le second. On trouve une remarque identique chez Pau­ lhan: « Le mot nuit est clair comme s'il voulait dire le jour, mais le mot jour est obscur et sombre, comme s'il désignait la nuit». Si ha per solito l'impressione che la semantizzazione del non-semantico avviene nei migliori poeti in un modo così« naturale», così ubbidiente a impulsi solidali, da abi­ litar1 a pensare che .la parte dell'immaginario, dell'irrazio- nale, dell'inconscio, è tutt'altro che preponderante. Tor­ no al verso di Baudelaire, che si trova nella prima terzi­ na del sonetto Le coucher du soleil romantique: Mais je poursuis en vain le Dieu qui se retire; L'irrésistible Nuit établit son empire, Noire, humide, funeste et pleine de frissons... Le i, quasi tutte toniche e dunque sommamente ope­ ranti, sono come tante luci che s'accendono nella capita­ le de la douleur,' fino a quella estrema di empire; la quale, seguita com'è dalla vibrante r, e come soltanto da essa, rimanda (come accade in tanti altri versi, non solo di Baudelaire) all'inizio, dove la r, è geminata, provvista d'una energia inconsueta: dal principio alla fine è alta tensione o eccitazione. E questo verso è preceduto dalla dichiarazione d'un « Io» che vede allontanarsi inesorabil­ mente la viva luce del «Dio» (in francese, je - Dieu non sono evidentemente così legati nel suono): la rima bacia­ ta potenzia il significato in guisa di suggello. Per ciò che si ritira non sarà insulso rammentare Inf. 1 3, ché la �iritta via era smarrita, dove la r, precede la i, tonica, 141

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