Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

« sul seno sinistro ' un neo a cinque punte»: il corpo è sempre macchiato. Conoscerlo è peccare. Iachimo fini­ sce di guardare quando giunge al libro che Imogene sta leggendo: Imogene « ha letto fino a tardi la storia di Tereo, e ha piegato con un orecchio la pagina al punto in cui Filomela ha ceduto. A quel punto Iachimo dice « . adesso basta»; anche lui ora ha terminato lo stupro di Imogene, realizzandolo al coperto del nome di Filomela e Tereo 8 • Iachimo si appropria interamente della violen­ za, consumata soltanto nell'immaginazione, e attrav�rso il simbolico di Tereo e Filomela, nel racconto successivo che ne fa a Postumo, il casto marito della violata sposa. Nella rielaborazione seconda, la descrizione si fa raccon­ to vero e proprio dello stupro: la camera prima vergina­ le si trasforma nel boudoir smaliziato e provocante, sen­ suale ed esotico, della donna'. fatale: la stanza da ,letto... era coperta di tappezzerie in seta e in argento, raffiguran­ ti la storia della fiera Cleopatra, quando si incontra con il suo romano, e il Cnido pare straboccare per la ressa . delle imbarcazioni, o per l'orgoglio. Un lavoro fatto così bene, e con tale ricchezza, che l'abilità gareggiava con il valore tanto che mi sono chiesto come potesse essere stato fatto in maniera così rara e perfetta, perchè pare­ va proprio vero... Il cammino è sulla parete di fondo, c'è sempre la scena della casta Diana: non ho mai visto figure più rassomiglianti: lo scultore doveva essere una seconda Natura, muta; -e ha superato la prima, a parte il respiro e il movimento... Il soffitto della camera è decora­ to di cherubini dorati in rilievo. Per alari (me n'ero dimenticato) c'erano due Cupidi d'argento, con gli occhi socchiusi... » 9 • . La scena shakesperiana è essa ' stessa « stanza coperta di tappezzerie», le cui figure sono le similitudini classi­ che, le allusioni mitologiche, le convenzioni arcadiche. La similitudine classica di Tarquinio è seguita dall'apo­ strofe mitologica a Citerea, e dalla metafora arcadica 130

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