Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976
1. ER... AR...OR 2.0R... 3. UR... AR... OR 4. AR... ER 5. IR... UR... OR 6. OR... 7. AR... OR 8. AR... ER... OR 18 volte (su 27) la tua r è quindi in posizione vocale + r. E, in più, si potrebbero aggiungere la r iniz'iale di «re» del verso 8, che poggia sulla a che Ja precede; e le due r iniziali (ancora«re» nel verso 6; «romano» nel verso 8) che si appoggiano sulla r tronca della parola che precede, sostenuta a sua volta da una vocale: «-lor re · »,«imperator romano». Ludovico. Così fanno 21, vuoi dire? Critico. Non ho finito. Ti ho già detto che devi aver pazienza. Soltanto in sette casi fai precedere la r da una consonante; e di questi ben quattro sono nomi propri o geografici. (Anche sui tuoi nomi propri ci sarebbe da fare una bella conta delle r: 0:t'lando, Rinaldo, Carlo, Rodomonte, Sacripante, Ferraù, Medoro, Bradamante, Brandimarte, Fiordiligi, · Marfisa, Ruggiero... sono i pri mi che mi vengono a mente; e tutti con una loro bella r. E' vero che li ha presi dalle cronache, o dalla poesia, ma perseverare è diabolico, o meglio «acherontico », non credi? Ma chiudiamo la parentesi!). Dicevo che solo ecce zionalmente usi, in questa ottava, il nesso consonante +r. E quello opposto, r+ consonante? Tre sole volte, «arme», «cortesie», «morte»; aggiungiamo pure la r tronca in finale di parola, seguita da diversa �onsonante a inizio della parola sucéessiva nei versi 1, 4, 7 (Ma in 1 e in 7 si ha ancora r + 1; il nesso è, cioè, con l'altra consonante liquida): si tratta, comunque, di una mino ranza assoluta rispetto a r+vocale (18 volte). 12
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