Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

ne emotiva e una scena; e d'altra parte, metaforicamen­ te, costruire l'interno come luogo geometrico di scambi, movimenti, mosse, finte, che conduce poi alla fine ad uno scacco: mettere in corner il Re, mangiarsi la Regina. 2. 2. La scacchiera, il balcone, la tomba - La citazio­ ne-metafora investe la scena, iperdeterminandola: non so­ lo leggiamo dietro la citazione Middleton 5 , cioè diamo significato alla scena grazie al ricorso al prodotto già finito, al linguaggio già fissato, secondo quel rapporto tra tradizione e mezzi di produzione prima analizzato; ma neanche leggiamo la scena nella suggestione, messa in me­ tafora, di uno scenario dove la produzione di senso si stabilisce interamente nella relazione dei pezzi sulla scac­ chiera. Il gioco degli scacchi e la scacchiera è metafora privilegiata della linguistica strutturale, proprio perchè dà rappresentazione alla negazione della referenzialità 6 • Sulla scacchiera il Re è Re, non perchè ha un regno, dietro di lui; o il cavallo è un cavallo, non perchè ha la coda e la criniera; quello che conta è la relazione. La storia che si gioca sulla scacchiera è storia di rapporti; il gioco solo delle mosse e delle relazioni di posizione tra i pezzi. Il racconto, o la storia si producono nel tutto recitato delle mosse. Non c'è niente che non sia recitazio­ ne, finzione, convenzione. Come nella letteratura, 'la real­ tà ,è morta quanto a produzione di referenti, ma conti­ nua ad esistere come produzione di rapporti, dove ogni relazione si fa senso in rapporto ad un'altra relazione di posizione e così via. La storia narrata sulla scacchiera è l'infinita possibili­ tà di raccontare, data l'infinita rete di relazioni in cui possono venirsi a trovare i differenti pezzi, in base alle differenti mosse. La morte è quando il pezzo si mette in quella posizione che è la fine del rapporto, quando cioè si lascia mangiare; a quel punto la relazione si consuma, il pezzo viene fagocitato nella voracità dell'altro; è il 115