Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976
rà un suo poema in ottave, · ne includerà assai meno nella prima di esse, soltanto 14, se non erro. Ma credo che se ci dessimo a questo piacer del contare troverem mo le cifre più diverse. Rimane che queste tue r siano davvero tante. Davvero non te ne eri accorto? Che cosa puoi dirmi? Ludovico. Che cosa mai vai strologando; anzi, come tu dici, arzigogolando? Son proprio 27? Certo sono mol te. Guardiamo un pò più da vicino. Critico. L'ho già fatto, l'ho già fatto. Tempo da perde re ne ho, e il tuo poema mi innamora. Sono « Innamora to dell'Orlando», battuta mediocre, passamela... Un pò di betise non guasta, anzi! Dicevo dunque che ho riflettu to su queste tue r, e ho notato diverse cose, a parte la loro quantità. Ludovico. Dì, dunque. Critico. Armati di pazienza. Sarò pedante. vediamo se ne caviamo insieme qualcosa. Per chiarezza, scrivia mo tutta l'ottava: « Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d'Africa il mare e in Francia nocquer tanto, seguendo l'ire e i giovenil furori d'Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano ». Hai notato quanto spesso questa tua r - che pure nella nostra lingua tanto facilmente si accoppia a pres socché tutte le consonanti, anzi lo fa più di ogni altra di esse - hai notato, dicevo, come la tua . r preferisca, e di gran lunga, qui in questa ottava (ma anche altrove, an che altrove...) farsi precedere da una vocale: da tutte le vocali, anzi. Ecco: . 11
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