Il piccolo Hans - III - n.12 - settembre-dicembre 1976

« come sforzo, come estrinsecazione di energia vitale, il lavoro è attività personale del lavoratore; ma in quanto creatore di valore, in quanto coinvolto nel processo del­ la sua oggettivazione, il lavoro dell'operaio, entrato che sia nel processo produttivo, è esso stesso un modo di esistere del valore-capotale, sua parte integrante 4 • « Il la­ voro vivo del poeta di oggi diventa dunque valore se si .lascia succhiare dal lavoro morto, o dei poeti morti: « il suo (del poeta di oggi) significato, la sua validità è ,la validità del suo rapporto con i poeti e gli artisti morti». Non è dunque lui a usare della letteratura («Qui non è l'operaio che utilizza i mezzi di produzione, ma sono i mezzi di produzione che utilizzano l'ope­ raio»), ma è la Letteratura a usarlo. Attraverso di lui è la Tradizione, la massa del lavoro materializzato a con­ servarsi ed accrescersi , succhiando il suo 'lavoro, divenen­ do così valore che valorizza, passato che si conferma in presente, accrescimento e ripetizione che si specchia in eternità, in continuità senza fratture. . A conferma dell'eternità del processo, il ' soggetto de­ ve morire, perchè si affermi inevitabile e grandioso il dominio della Cosa, del processo senza oggetto: perchè soggetto è il processo stesso. Basta finalmente con la sto­ ria, con il tempo; basta di raccont8:re di altri tempi, quando le cose andavano diversamente, basta di lavora­ re per la differenza {quella mania, secondo Eliot frivola, di cercare .sempre Ja differenza dai predecessori, « the poet's difference from his predecessors»). Il mito è ap­ punto _lì a . celebrare la compresenza di presenti diversi, Ja riassunzione di tutte le pratiche, non la loro distruzio­ ne. Non dar fondo alla tradizione letteraria, come voleva Joyce, avanguardisticamente; ma ricostruirla nella sua in­ terezza, come Eliot sa nella sua calma economico-politi­ ca: l'uso del mito non è derisione, ma « un modo di controllare, di ordinare, di dare forma e significato al­ l'immmenso panorama di futilità e anarchia che è ,la 108

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