Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
cooperazione, 5) collettivismo, Lenin afferma che: « in questo schema mancano il capitalismo - che si sta sviluppando. - e la lotta di classe ». - 1903 - « Ai contadini poveri», Roma 1950, pp. 17 e 29: « Sono passati, e da molto tempo, i tempi in cui la comunità contadina era una forza - E non torneranno mai più quei tempi» (Già nel 1897, di artel di ogni tipo ce ne sono - secondo Lenin « fondamentalmente poche»...). Ecco dunque una Tiprova insindacabi,le della ten denza di Lenin a sminuire l'importanza del mir, e, di conseguenza, a sottovalutare l'immenso potenziale rivo luzionario costituitò dai contadini russi, che erano an cora - come ricorda E.H. Carr - 1'80% della popola zione economicam·ente attiva 32 • - 1905 - Teorie della questione agraria, p. 208: « Il flagello capitalistico che voi pensate invano di poter evitare, è storicamente un bene, perché affretterà grandemente lo sviluppo sociale ». -:- 1905 - « Il proletariato e i contadini», in Opere complete, voi. VIII, p. 216: « Essendo un socialdemocratico, Kautsky sostiene con energia la verità che la nostra rivoluzione non ha oggi davanti a sé il compito di un rivolgimento socialista, ma il compito di rimuovere gli ostacoli politici allo sviluppo del modo attuale, ossia capitalistico, di produ zione... Il movimento rivoluzionario delle città [prose gue Lenin, citando Kautsky] non ha il comp·ito di aizzare i contadini contro i grandi proprietari fondiari... Del I1esto, anche se lo volessero, i .rivoluzionari delle città potrebbero esercitare pochissima influenza sui rapporti tra grandi proprietari fondiari e contadini». - 1905 - « Due tattiche etc. » in « Le opere », p. 345: « Nel campo teorioò essa [cioè la « vecchia t e oria populista»] dimentica i princìpi elementa r i del marxi- _ smo ciI1Ca l'inevitabilità dello sviluppo del capitalismo 48
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