Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

cina, ma anche nelle campagne e in generale dapper­ tutto in Russia ». - 1896-1898 - Lo sviluppo del capitalismo, Ìn Russia, Roma, 1969; p. 326: « Il capitalismo agrario compie ancora un nuovo, immenso passo in avanti; estende all'infinito la produ­ zione mercantile dei prodotti agricoli, attirando nell'arena mondiale tutta una serie di nuovi paesi; scaccia l'agri­ coltura patriarcale dai suoi ultimi rifugi, quali l'India · o la Russia; crea una produzione, mai vista prima d'ora nell'agricoltura, puramente industriale del grando, fon­ data sulla cooperazione di masse di operai dotati delle macchine più perfezionate; aggrava all'estremo , la situa­ zione dei vecchi paesi europei, diminuisce la rendita, minando, così, quelli che sembravano i monopoli più solidi e riduoendo la proprietà terriera « ad absurdum» non solo nella teoria, ma anche nella pratica; pone con tale risalto la questione della necessità di socializzare la produzione agricola che in Occidente persino i rap­ presentanti delle classi abbienti cominciano ad avver­ tirla. Ed Engels, con la serena ironia che lo caratterizza, saluta gli ultimi passi del capitalismo mondiale: fortu­ natamente - -egli . dice - sono rimaste ancor:a abba­ stanza steppe incolte per far procedere ulteriormente le cose nello stesso modo». - 1899 - Recensione a Kautsky (« Die Agrarfrage»), Opere Complete, val. IV, p. 100: « Sarebbe reazionario e dannoso tentare di arrestare questo processo [di capitalistizzazione delle campagne]: per quanto gravi possano essere le conseguenze di que­ sto processo per l'odierna società, le conseguenze di una sua interruzione sarebbero ancora peggiori.. Nell'odierna società, un'azione progressiva può tendere solo ad at­ tenuare gli ,effetti dannosi che il progresso capitalistico esercita sulla popolazione, a dare maggiore coscienza a 46

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