Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

urbani. . Contro costoro essi sentivano una solidarietà di fondo, comune sia ai contadini riochi che a quelli poveri. In base alle statistiche era possibile dividere i contadini fra ricchi, poveri e medi, e dimostrare l'esistenza di conflitti di interesse fra questi vari gruppi. Ma conclu­ dere da ciò che fra i contadini esistevano tre classi era un deformare la realtà: nelle campagne esisteva effetti­ vamente un conflitto di classe, ma era fra grandi pro­ prietari e contadini e non già fra vari settori della popo­ lazione contadina » 28 • Questa è dunque la « situazione oggettiva» deHe campagne russe prima del fatidico 1906: una situazione, cioè, in cui - per riconoscimento deUo stesso Lenin - « i veri · signori delle campagne sono il più delle volte non gli esponenti della borghesia contadina, ma gli usurai e i proprietari terrieri delle vicinanze» 29 • Ed è proprio di fronte a questa situazione oggettivia - di fronte, cioè, ad un'arretratezza econom i ca tale che «più azzurri del­ l'acqua in primavera sono i lividi della Russia, serva della gleba» (Majakovskij), di fronte ad un mir che copre ancora l'80% delle terre e ad un capitalismo cui non si possono certo affidare « grandi destini» - che Lenin, da fervido plechanoviano, chiude mi:sticamente gli occhi, trincerandosi nel «tecnicismo», crogiolandosi nel fatalismo e .andando in estasi per il totem della grande industria borghese... Continue ed ammalianti, nelle sue opere anteriori al 1906, sono infatti le « serenate » in onore del modello di sviluppo capitalistico 30 • Per accertarsene, basterà stralciare e riportare i se­ guenti e ben datati frammenti: 31 · - 1894 - Il contenuto econotnico del populismo, in O.C., vol. I, p. 387: « Il capitalismo si è già insediato stabilmente, si è sistemato ed ha assunto una fisionomia ben definita non solo nell'industria di fabbrica e d'offi- 45

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