Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

riforme di Stolypin fu, nei confronti del « mir» molto meno micidiale del previsto. « Dal 1907 al 1914 - scrive infatti Luzzatto - solo 1'11 per cento dei poderi furono staccati dalla comunità del «mir», e trasformati in piccole proprietà del tutto indipendenti». Beninteso, « se il processo fosse continuato, non solo si sarebbe raggiunto lo scopo politico che si pro­ poneva lo Stolypin, di creare in mezzo alla grande massa di lavoratori della terra un gruppo numeroso di piccoli proprietari coltivatori, i quali costituissero, com'era av­ venuto in Francia e nella Germania occidentale, un ele­ mento di conservazione, ma si sar,ebbe ottenuto, come appunto si era iniziato in quegli anni, con l'aiuto del piccolo credito ag1'ario e del primo impiegò di mac­ chine e concimi, un sensibile aumento della produzione»... Ma fu proprio sulla misura e sulla scelta « delle terre da ass·egnarsi ai servi liberati, che si irrigidì la resistenza della nobiltà. Mentre le terre della Corona furono tutte assegnate, per quelle della nobiltà si fece la distinzione fra quelle che erano possedute a titolo patrimoniale, e le altre che derivavano da una conces­ sione feudale; e l'onere della prova fu riservato non agli antichi proprietari, ma ai coloni, che assai difficil­ mente riuscivano a raggiungerla. ·Perciò nella maggior parte dei casi le terre migliori restarono in proprietà dei n01bili, ed ai loro vecchi servi non furono assegnate che le terre più :scadenti» 25 • « Nella Russia moderna, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, è divenuto assolutamente predo­ minante il modo capitalistioo di produzione»: così Lenin, in O.C., voi. X, pp. 168-172, 266, 315. Al contrario, se­ condo quanto emerge dal dibattito svoltosi all'Istituto Gramsci di Roma nell'aprile del 1968, « nelle campagne della Russia prerivoluzionaria sia i rapporti capitalistici, che il capitalismo come modo di produzione, non erano ancora divenuti dominanti nell'agricoltura» (Anfimov, 40

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