Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
B) Ineluttabilità dello sviluppo capitalistico ( nelle cam pagne) e politica agricola sovietica Le sole citazioni sopra riportate lasciano facilmente immaginare quale « nutrimento teorico-pratico» Lenin possa trarre da questa copiosa messe di malaugurate distorsioni. Come risultato dell'intreccio tra l'eresia tec nicistica che serpeggia in tutto il marxismo deH'epoca (Dietzgen, Plechanov, Ziber, Kautsky etc.) e la tradizione · fatalistica russa, si profilano quindi le seguenti « rami ficazioni» del suesposto sbandamento ideologico: 1 ° ) L'inevitabilità oggettiva del passaggio dal capi talismo al sociaHsmo (Le Opere, pp. 24 e 41; Karl Marx, p. 45; O.C., vol. IV, p. -165; e vol. II, pp. 1-13). 2 ° ) La riduzione della contraddizione tra forze pro duttive e rapporti di produzione (nel modo di produzione capitalistico) a mera antitesi tra la socializzazione del processo lavorativo e la forma privata dell'appropria zione - idest: ,ad una sghemba antinomia tra uno dei fattori che determinano lo ,sviluppo delle forze produt tive del ,lavoro (« cooperazione») e i rapporti economici di produzione. 3 ° ) La vana speranza che un capitalismo altamente sviluppato sia, istituzionalmente, più vulnerabile di un capitalismo poco sviluppato, (cfr. Il romanticismo eco nomico, p. 68). 4 ° ) L'inquinamento del concetto di « rivoluzione cul turale» da parte del feticismo dei mezzi di produzione (cfr. O.C., vol. 32 ° , p. 200: « ... trasformare il piccolo agri coltore, la sua mentalità, le sue abitudini è un'opera che richiede il lavoro di generazioni. Soltanto la base mate riale, la tecnica, l'utilizzazione su vasta scafa di trattori 36
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