Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

scritto, dell'apocrifo, del 'ritrovamento ', dello schermo del soggetto scrivente, secondo le innumerevoli varianti del mito della 'biblioteca '. Anche il discorso materia­ lista di Leopardi userà la finzione libresca: l'immagi­ nazione d'una terra senza l'uomo sarà nel Cantico del gallo silvestre introdotta da una scoperta: « si è tròvato in una cartapecora antica, scritto in lettera ebraica, e in lingua tra caldea, targumica, rabbinica, cabalistica e talmudica, un cantico intitolato Scir detarnegòl bara let­ zafra, cioè Cantico mattutino del gallo silvestre ». E la stessa 'esposizione' del pensiero materialista {complici i «moderni» Bayle e Cabanis), sarà da Leopardi affi­ data al testo d'un Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco: «Questo Frammento, che io per passatempo ho recato dal greco in volga�e, è tratto da un codice a penna che trovavasi alcuni anni sono, e forse ancora si trova, nella libreria dei monaci del monte Athos» 6 • · La biblioteca, la scrittura, il frammento saranno il campo reale ed immaginario per la produzione di altri testi. Ma come cancellar-e la rottura tra il libro e la vita, tra il testo e il corpo? Antonio Prete 1 J. KRISTEVA, La révolution du langage poétique, éd. du Seuil, Paris 1974, p. 184. 2 N. MACHIAVELLI, Opere, a c. di M. Bonfantini, Ricciardi, Milano-Napoli 1954. 3 CH. FoucAULT, Scritti lett , erari, -Feltrinelli, MHano 1969, pp. 8-9. 4 Cfr. P. ZUMTH0R, Langue, texte, énigme, éd. du Seuil, Paris 1975, pp. 16 sgg. s G. VASARI, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e ar­ chitettori (nelle redazioni del 1550 e 1568), a ,c. di R. Bettarini, Sansoni, Firenze 1967, p. 105. 6 G. LEOPARDI, Operette morali, in Le poesie e le prose, a c. di F. Flora, Mondadori, Milano 1940. 26

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