Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976

Giuseppe Ermini stava ,ancora a censurare « La Man­ draigola»; se non era per noi la parola « vaffanculo» al cinema nessuno avrebbe osato pronunziada mai. E' la verità. Sono tutti meriti ·iilmegiabili, e importanti (bi­ sogna pI'oprio aggiungerlo, che ilo si dice senza ombra di ironia?). Ma la verità non è sempre rivoluzionaria, è sempre contestuale. Riesaminate nel contesto delle premesse e delle promesse del Centro Sinistra, queste vittorie rivelano un diverso peso. La cultura socialista aveva promesso non 1so1o questo, ma anche dell'altI'o: la pmgrammazione, la riduzione degli ,squilibri settoriali, la correzione del « miracolo economico»; non · soltanto qualche parolaocia cattiva, ma anche qualche opera buo­ na: qualche scuola, quailche casa, qualche ospedale. E l'avanguardia letteraria, che è , stata la cultura del Centro ,Sinistra, aveva promesso anch'essa qualcosa di più, che non si sta qui a rammentare. Ma le sue forze, il suo fiato baistavano appena - evidentemente - a fìar fuori i Giuseppe Togni, i Giuseppe Ermini, gli Omar Scalfaro della letteratura. Quando lo smottamento del terreno provocato dalla inconsistenza della politica del Centro Sinistra (che non aveva programmato nemmeno qualche albero ne1le zone franose) precipitò in forma di '68, alla neoavanguardia venne subito il fiato grosso. Quando i 1 l '68 produsse quello che ha prodotto: iii nostro Vietnam sindacale, il femminismo, la contestazione dentro i corpi separati, si trovò non attrezzata ad ,affrontare queste novità. Sfidata a cambiare daill'fa1temo - e dal profondo - la sua pra­ tica inteUettuale per portarsi all'altezza di quei movi­ menti, non 110 seppe fal'e. La pratica letteraria (e del potere letterario) rimase la stessa: sulle cattedrè, nei giornaili, nelle case editrici, a1la RAI-TV. Cambiarono le pretese. Più furba -e più elastica di Bellocchio, ila neo­ avanguardia finse di dare a quei movimenti il benve­ nu'bo, adottando una prassi che in questo paese ha un 229