Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
La gente in platea ride. Ma ride per le goliardate della caserima, come riderebbe per Cochi e Renato, non già perché si riconosca - liberata - nel film. Talvolta la platea è piena di militari in ,libera uscita che non ridono nemmeno. Sghignazzano 1sconcertati allo svolgi mento ,di eventi che non avrebbero mai pensato potes sero avveniTe in caserma. E difatti, non avvengono. Nel · pubbHco confronto che ha avuto luogo - all'anteprima del film - fra il regista e il rappresentante del Governo, aveva sempre torto Bellocchio (che insis'beva: ho de scritto il vero) aveva pienamente ragione Luciano Radi, deputato democristiano di Foli gn o, Sottosegretario di Stato per fa Difesa, che diceva: non è vero. Non è vero che le cose stiano oosì; che nelle caserme regni la disciplina più severa, che le reclute 'Siano . vit time, i capitani sadici caTnefici. Lo sappiamo tutti . - per esperienza diretta o indiretta - che è vero semmai il contrario. Tutti abbiamo amici - giovani o giovanis simi - che fanno il servizio militare senza che nessuno · se ne aocorga, nemmeno 1oI'o stessi. La mattina alla Oecchignola o nelle caserime del centro cittadino, il po meriggio a casa a cambiarsi ila giacchetta, la 1sera al cinema. Non subiscono, né praticano scherzi crudeli. Anzi, si annoiano (« che noia la naja »). Non si vuol mettere sotto processo qui Bellocchio per mancato -realismo. Tutt'altro. Gli si vuole anzi dare atto delle intenzioni, che sono ottime. Evidentemente lui non voleva descrivere la caserma, ma la violenza, che serpeggia in questa società. Senonché - lavorare con le immagini (o con le parole), fare del cinem-a, fare della letteratura significa pur .sempre lavorare attraverso un tramite espressivo, scegliersi un « correlativo ogget tivo» azzeccato. Se si voleva presentare la violenza isti tuzionale, nessun correlativo oggettivo è meno azzeccato del servizio militare (che errore per il Convegno scegliere Orvieto, sede di CAR!). 225
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