Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
dico, sembra apprestare più creclibili strumenti d'intervento. L'area sulla quale dov1:1ebbero esercitarsi ooincide con il mo dello di settore alla francese, un burocratico smembramento, oon relativa miniaturizzazione, del manicomio che travasa la ,proprwa -ideologia sul territorio, moltiplicando così oentri di potere ,e di controllo. In questo progetto sembrano confluire le ambizioni di una certa psicoanalisi e c1i una oerta psichiatria: non porre al centro il prob1ema del disagvo psichico né quello della gestione della malattia mentale, ma enfatizzare il ricorso al1a competenza psicologica come mezzo per controllare la con flittual-ità (consideraita evento ,sempre negativo) e per far rientrare in ambito cli «patologia» f , enomeni socialmente disturbanti. Il tentativo è quello di catalogare nosografica mente e di affrontare solo tecnicamente p1:1oblemi che riman dano alla globalità della situazione socio-econorrnca e che spesso ne rappresentano vistosa interna corn.traddizione. L'incontro - norn. ancora dunque avvenuto - incombe come la razionalizza2,ione più effidente nella strategia del controllo sociale. Opporsi a questa fusione omologatrice vuol dire dare specificità a due ,esigenze complementari ma d,i,stinte, vedendo nella pratica psichiatrica l'impegno per una gestione sociale della ·salute (anche mentale) e nella psicoanalisi un campo di prati:che che risponde a tutte quelle implicanze non ridu cibili all'amminis.tra:z;ione sociale della malattia. Per gli operatori psichiatrici il pI'imo passo verso questo chiarimento è un impegno di lotta che - attraverso una ra dicale attività antiistituzionale - conduca all'aittuazione gene ralizzata di servizi decentrati, aiffidati all'iniziativa po1irtica dell'Ern.te Locale, che globalmente affrontino i temi della prevenzione, della terapia e del recupero mvsurandosi con i bisogni di una defonita popolazione, attrice primaria nelle scelte del servizio stesso. Questo progetto non è l'ultima trovata tecnica, ma si ricollega direttq.II1ente ad un più vasto disegno politico in tema di salute, espresso anche dalle lotte del 1969-70, quando dalle fabbriche si ribaltò la concezione di una pratica assi stenziale, che interviene · a risarci:I'e un danno in a:tto, e si mise in primo piano l'impegno preventivo; quando si affer marono com chiarezza i principi della non delega, della non monetizzazione del rischio, della validazione cons'ensuale. Allora si pose in luce - con J!l recupero della cos,iddetta 221
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