Il piccolo Hans - anno III - n.10 - aprile-giugno 1976
deUa specializzazione «scientifica» impo,ngono che Sylos La:bini parli solo di economia, e solo agli studenti del MIT. Dove sono le prove che sappia parlaI1e di altro: per esempio di classi sociali? Per esempio: della classe me dia, nei paesi industriali avanzati? Poi, dopo qualche anno, quando decadono - stori camente - i motivi di: questo ,oonfronto, quando fintel lettua1e si definisce a riscontro di altri contesti, allora la sua ottica cambia (almeno in superfide). E' - in parte - lo stesso meccanismo che genera i «revivals» anche in Italia. Quando è passato un po' di tempo, quando non sono più «nemici» cont,ro cui confrontarsi per definirsi, allora Totò, e Raffaele Matarazzo, e forse anche Franchi ·e Ingra;ssia possono ,essere rivalutati come «amici». Sono inoffensivi, ormai. Anzi possono ess , ere nuovamente utilizzati, per una diversa rinnovata defi nizione dell'intellettuale: è colui che li, apprezza, contro coloro (se ce ne sono) che continuano a dep:t1ezzarli. Questo rende meno difficile capire perché gli inteHettuali americani aggrottino il sopracciglio nei confronti degli uomini e dei prodotti del cinema americano a loro con temporaneo. L'hanno fatto ai tempi del muto. L'hanno fatto negli Anni '30. -Lo fanno oggi. Anche se fingono di essere dei: «patiti» del cinema. Patiti, per l'appunto, come per un divertimento minore che non si deve pren dere troppo sul serio. Il «New York Times» del 30 no vembr,e 1975 dava notizia di un romanzo mediocre di Wallace Markfield che aveva avuto successo perché i suoi protagonisti si scambiavano tanti indovinelli sulla storia del cinema «commerciale». Come fanno gli intel lettuaJi newyorchesi. Perché lo fanno? Perché sono loro che assumono il cinema, sì, lo aooettano, ma poi lo con finano in una zona periferka della foro testa, Salvo a dov ,er dire, dopo qualche anno, quando la definizione «cont,rastiva» del foro ruolo non passa più per la sotto- 211
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